Firefox può sopravvivere in un mondo dominato da Google?

La scorsa settimana, Microsoft ha annunciato di voler abbandonare lo sviluppo del motore di Microsoft Edge per passare a Chromium Engine. Una grande vittoria insomma per Google che detiene il codice di Google Chrome. Probabilmente è un passo avanti anche per tutti i clienti aziendali di Microsoft che ora possono contare su un browser conforme agli standard che supporti tutte le moderne web application.

Indovinate chi non ha partecipato a questa battaglia? Mozilla, la fondazione che supporta lo sviluppo di Firefox.

Microsoft Edge
Cosa è andato storto?
Ora che un grande concorrente è fuori dai giochi sarà molto più difficile per Firefox sopravvivere

In un post sul blog di Mozilla, il CEO Chris Beard ha criticato la decisione di Microsoft anche se ha riconosciuto che “potrebbe avere un senso” in termini commerciali anche se rappresenta una minaccia esistenziale per la nostra associazione no profit:

Siamo in concorrenza con Google non per una questione di affari. Noi ci battiamo perché la salute di Internet e il mondo online dipendono dalla concorrenza e dalla libertà di scelta. I consumatori devono poter essere in grado di decidere.

[…]

Se un prodotto come Google Chrome ha una grande fetta di mercato diventa logico per gli sviluppatori Web e le aziende software decidere di non preoccuparsi se i loro servizi e siti funzionano con qualcosa di diverso. Questo è quanto è successo quando Microsoft aveva il monopolio sui browser nei primi anni 2000 prima della pubblicazione di Firefox. E ora potrebbe succedere di nuovo.

Sfortunatamente, la relazione tra Mozilla e Google è un po’ complicata. Sono in competizione nel mercato dei browser, ma allo stesso tempo Google paga per tenere le luci accese su Mozilla.

Due settimane fa Mozilla ha pubblicato i suoi rendiconti finanziari per il 2017. In quel rapporto ha riconosciuto che la maggior parte delle entrate sono generata dalle partnership di ricerca dei browser globali, di cui fa parte l’accordo negoziato con Google nel 2017 in seguito alla cessazione del contratto di ricerca con Yahoo da parte di Mozilla.

Infatti oltre l’89 percento delle entrate ($ 562 milioni in totale per l’anno 2017) provengono dalle royalties sui motori di ricerca e quasi tutto sembra provenire da Google. Il resto arriva da Yandex (il motore di ricerca più in uso in Russia) e da Baidu (Cina).

Gli attuali contratti per i motori di ricerca predefiniti scadono nel novembre 2020, cioè fra meno di due anni. Se Google decidesse di porre fine a tale rapporto o di modificarne i termini in modo sostanziale, l’impatto finanziario sarebbe devastante su Mozilla. Con un patrimonio liquido di 514 milioni di dollari e una spesa annuale di 421 milioni sarebbe in grado di sopravvivere solo per 15 mesi senza tagliare gli accordi di ricerca.

Sfortunatamente per Mozilla, la maggior parte delle forze sul mercato che hanno costretto Microsoft a rinunciare al suo motore per il browser Edge si applicano ugualmente anche a Firefox.

Nonostante le eccellenti recensioni, il browser Firefox Quantum, rilasciato alla fine del 2017, non è stato in grado di rubare alcuna significativa quota di utilizzo sulle piattaforme desktop. Firefox continua a rimanere sotto al 10% nelle statistiche sull’utilizzo dei browser.

Ad esempio dagli ultimi di Digital Analytics (Statistiche USA), Firefox rappresentata esattamente l’8% del traffico da PC e Mac, rispetto all’8,44% di Microsoft Edge e al 7,9% di Safari. Il confronto è anche peggiore di quanto sembri, perché Edge non è disponibile su dispositivi Mac o versioni di Windows precedenti a Windows 10.

Se invece si guarda solo ai sistemi operativi mobile Firefox non è neanche in partita, con meno dell’1% di traffico è inferiore anche al browser Silk di Amazon. Parte del problema potrebbe essere dovuto al fatto che Google considera Firefox come un browser di seconda classe, come ha riferito Chris Duckett di ZDNet nel luglio 2018:

“Ci stiamo concentrando sull’esperienza di ricerca attraverso i browser e continuiamo a lavorare per migliorare questo aspetto per tutti gli utenti”, ha riferito a ZDNet un portavoce di Google.

“Firefox utilizza Gecko Engine, il che ci impone di eseguire test approfonditi su tutte le nostre funzionalità per garantirne la compatibilità, poiché è diverso dal più standard WebKit (utilizzato da Chrome, Safari, UC, Opera). Lo abbiamo fatto per il la versione desktop di Firefox , ma non possiamo avere lo stesso livello di test per tutti i dispositivi mobile.”

Questo è in pratica lo stesso problema che gli ingegneri di Microsoft hanno citato come motivo principale della rinuncia ad EdgeHTML (il motore che “era” alla base di Microsoft Edge).

Sembra infatti che negli ultimi 3 anni, gli sviluppatori microsoft, abbiamo occupato la stragrande maggioranza del tempo nel risolvere problemi di compatibilità con siti che non funzionavano correttamente perché erano stati testati solo su browser WebKit basati su Chromium.

Mozilla come può permettersi di mantenere l’unico browser engine che non è basato su WebKit o Blink (altra fork WebKit basata su Chromium)?

La natura brutale della competizione, nel moderno panorama tecnologico, suggerisce che la missione di Mozilla di fornire un’alternativa a Google sia ammirevole ma probabilmente destinata al fallimento.

La grande domanda è se Google continuerà a pagare i canoni per mantenere a galla Mozilla dopo il 2020. L’unico motivo valido potrebbe essere quello di evitare azioni da parte dell’antitrust.